Vin brulé bianco con scroccadenti in accompagnamento
Se vi dico vin brulé bianco, a cosa pensate? Montagna? Mercatini di Natale? Inverno? Le origini non hanno nulla a che vedere con la patria dei canederli (che adoro!), gli inventori del vino aromatizzato sono gli antichi Romani!
Dovete sapere che per gli abitanti dell’Urbe era spregevole bere vino schietto, perché conduceva brevemente all’ebbrezza. Inoltre il vino, rosso o bianco che fosse, si beveva con l’aggiunta di “aromi naturali” utili a mitigare il sapore aspro e poco piacevole che il vino assumeva nel tempo. No, il vino dei romani non era buono, a meno che non si parlasse di falerno o vini considerati pregiati.
Il conditum paradoxum viene citato nel ricettario di Apicio, di cui vi ho già parlato assaggiando il dulcia domestica. A differenza nostra, questo vino aromatico veniva bevuto freddo, ma il Apicio non da (come suo solito) indicazioni sul tipo di vino da usare, ma sugli ingredienti: vino, miele, pepe, zafferano, foglie di nardo (pianta orientale profumatissima) e mastice, cioè una resina balsamica di origine naturale. Magari, escludendo questi ultimi aromi, potete provare anche voi. Io al momento, preferisco cannella e ginepro. Anzi, sapete che vi dico? Apro anche una confezione di scroccadenti!
Che ingredienti serviranno per preparare il vin brulé bianco?
INGREDIENTI (a persona)
- 500 ml vino bianco fermo
- 1 arancia piccola non trattata (solo la scorza)
- zucchero (5 cucchiai)
- cannella (1 stecca)
- chiodi di garofano (1 cucchiaio raso)
- bacche di ginepro
- pepe o peperoncino
- zenzero (candito per i più golosi)
PROCEDIMENTO
Il momento più difficile per la preparazione del vin brulé bianco o rosso, è la scelta degli aromi. Potete restare sul classico, con cannella, chiodi di garofano e buccia di arancia, oppure osare, come ho scelto di fare questa volta! Tenete a portata di mano zucchero o miele, spesso conviene regolare la dolcezza mentre gli aromi sono in infusione!
Quindi iniziamo! In un pentolino versate il vino e lo zucchero. Ora aggiungete profumi e spezie: buccia di arancia (senza la parte gialla sottostante la buccia che renderebbe la bevanda amarognola), chiodi di garofano, bacche di ginepro schiacciandole tra le dita, qualche granello di pepe (o peperoncino se volete osare), qualche cubetto di zenzero candito o lamella se lo preferite fresco.
Portate a ebollizione il vino lasciando il tegame scoperto, lentamente l’alcol evaporerà, perché il vin brulé bianco (come del resto il rosso) è una bevanda sostanzialmente analcolica, se correttamente preparata. Quando spegnere? Fate la prova della fiamma: abbassate il fuoco al minimo e accendete un cerino, avvicinatelo al vino. Assisterete ad una suggestivo momento flambé! È l’alcol che sta evaporando.
Quando la fiamma non si accenderà più il vostro vin brulé bianco è pronto. Versatelo in un bicchiere filtrando la bevanda con un colino, in modo da trattenere le spezie. Io vi consiglio di accompagnare il bicchiere con qualche scroccadente, momento topico dell’inverno!!