Scalogno di Romagna sott’olio

Lo scalogno di Romagna ha una lunga storia. Le sue origini sono asiatiche, lo sapevate? Il suo nome deriva probabilmente da quello dell’antico porto mediterraneo di Ascalona (Israele), luogo di una famosa battaglia durante le crociate. Pare, infatti, che siano stati proprio i crociati a importare lo scalogno in Europa nel XII secolo, di ritorno dalla Terra santa. Da allora questo ortaggio iniziò a diffondersi nella cucina tradizionale di mezza Europa, anche se era già noto presso Greci e Romani, che lo ritenevano afrodisiaco! 

Lo Scalogno di Romagna, prodotto IGP dal 1997, ha radici lunghe, è a forma di fiaschetto allungato e ha la buccia dorata; viene coltivato dall’inizio del XX secolo nelle zone tra Faenza, Forlì ed Imola. I miei amici di Ortofrutta Pattuelli, gli onnipresenti Mario e Simona, me ne ha recapitato a casa una valanga: babbo sbuccia, mamma invasa, io fotografo. Democratico, no?

 

Vediamo come preparare tanti vasetti di scalogno sott’olio, è facile!


 

Scalogno di Romagna sott'olio

 

INGREDIENTI

  • scalogno di Romagna
  • aceto di mele
  • sale di Cervia
  • olio di semi di girasole

 

PROCEDIMENTO

Non vi ho messo le dosi, perché? Dubito che abbiate in casa un quantitativo preciso di scalogno di Romagna. Leggete e capirete, no panic! Fatta questa doverosa premessa, vi spiego il procedimento, facilissimo anche se un po’ lungo.

Lo scalogno di Romagna è pigro!

Per prima cosa sbucciate gli scalogni facendo attenzione a non recidere le estremità. Metteteli in una ciotola e mettete la ciotola sulla bilancia. Ricoprite interamente di aceto, lo scalogno deve essere completamente sommerso! Leggete il peso e aggiungete la metà di sale. Aceto e sale devono essere in rapporto 2:1, cioè il sale deve pesare la metà dell’aceto. Esempio: 1 litro di aceto e 500 g sale, oppure 1/2 litro di aceto e 250 g sale. Lasciate a riposare 48 ore, il sale si scioglierà lentamente, magari aiutatelo con una mescolatina!

Trascorsi i due giorni, fondamentali per evitare l’insorgere di complicazioni nella conservazione, raccogliete il liquido in una bottiglia in modo da riutilizzarlo. Scolate gli scalogni, stendeteli su un canovaccio e lasciateli riposare fino a quando saranno del tutto asciutti. Solitamente basta una notte.

Munitevi di vasetti per le conserve. Incastrate scalogno dopo scalogno fino al riempimento del vasetto e riempite lentamente con l’olio, facendo attenzione ad eliminare tutte le bolle di aria che sono presenti. L’aria è dannosissima, farà inevitabilmente ammuffire lo scalogno!

Lasciate lo scalogno di Romagna sott’olio per almeno tre mesi in modo che i sapori possano amalgamarsi. Consiglio l’uso in abbinamento con carni oppure come aperitivo!

 

Azdoretta consiglia

L’olio di semi di girasole può essere sostituito con quello extravergine di oliva, che avendo un sapore molto marcato, però, potrebbe risultare meno delicato al palato Gli altri oli di semi, invece, potrebbero sfaldare lo scalogno…almeno così mi è stato detto.

 

Per saperne di più sullo Scalogno di Romagna visitate il sito della Regione Emilia-Romagna!


In collaborazione con

 


3 Replies to “Scalogno di Romagna sott’olio”

  1. Maria GiovannaSilvestroni

    Ottima preparazione, versatile e delicata. Provalo nelle paste fredde per l’estate con pomodorini, scamorza e anche tonno.

  2. Orano Zacchi

    Nelle vostre ricette prevedono olio di girasole.- Ormai è introvabile !!! mi hanno proposto OLIO DI GIRASOLE ALTO OLEICO.- Posso chiedere se va bene ??? oppure….grazie saluti

    • azdoretta

      Buonasera, non ho mai utilizzato l’olio alto oleico, ma leggo che può esserne considerato un valido sostituto. Se il quantitativo di scalogno non è troppo alto (per questioni economiche) potrebbe utilizzare olio evo o anche solo di oliva. Un ulteriore sostituto del girasole potrebbe essere l’olio di mais. Se desidera, mi faccia sapere se sono stata utile! Grazie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *