Piadina arricchita del cuntadè inamuré

 

A cosa pensate se dico piadina (piada, piadèna…chiamatela come volete)? Stavolta mettiamo da parte osterie, cicciolate, modi di dire più o meno sguaiati (però noi romagnoli ne andiamo fieri!) ed entriamo nell’atmosfera di una cena a lume di candela, perché no? Il piatto d’e cuntadè inamuré (il contadino innamorato) si compone di alimenti preventivamente preparati per ragioni di stagionatura e altri cotti in tempi recenti: piadina arricchita, fichi caramellati (tranquilli, vi passerò la mia ricetta), salame nostrano, stracchino con erbe aromatiche (fresche del mio orto), formaggi stagionati dell’Appenino cesenate (Verghereto per la precisione), il tutto accompagnato dall’immancabile Sangiovese! Provate la ricetta della piadina arricchita e ditemi che ne pensate…


Piadina arricchita

 

INGREDIENTI PER 8 PIADINE (6 se volete farle più grandi)

  • 500 g di farina di grano 00
  • 3 cucchiai di lardo frullato con sale ed erbe aromatiche
  • 2 cucchiai di miele (io preferisco quello di acacia o il millefiori)
  • 1 pizzico di sale fino
  • 1 pizzico di bicarbonato di sodio
  • 1 busta di lievito di birra liofilizzato
  • 1/2 bicchiere di acqua tiepida
  • 1/2 bicchiere di latte tiepido
  • 3 pomodorini secchi
  • Erbe aromatiche fresche (rosmarino, timo, erba cipollina, salvia)

 

PROCEDIMENTO

Per prima cosa sciogliete il lievito in acqua tiepida e lasciatelo a riposo per 10 minuti circa. Versate quindi la farina in una ciotola (o meglio ancora su un tagliere di legno) e impastatela con lardo, miele, sale e bicarbonato, versando poco alla volta il latte e, infine il lievito. Quando l’impasto sarà pronto, cioè omogeneo, elastico e non più eccessivamente appiccicoso, copritelo con un panno e passate a lavare e asciugare pomodorini ed erbe.

Riprendete ora l’impasto e dividetelo a metà: impastate una parte con i pomodorini che avrete già tagliato, l’altra con le erbe aromatiche sminuzzate. Suddividete ancora l’impasto in porzioni simili ad una pallina da tennis e tiratelo con il mattarello fino ad avere una forma tonda spessa circa 5mm (nel ravennate, dove abito io, la piadina è grossa!). Se volete darle una forma diversa, munitevi di un coppapasta o di una sagoma disegnata su carta da forno.

Per la cottura, scaldate a fuoco vivo la teglia di Montetiffi oppure una padella a fondo largo, ad esempio quella da crepes. Forate più volte la piadina con una forchetta e fatela cuocere da entrambi i lati fino a quando inizierete a vedere che fuma.

Se la servite ancora colta è qualcosa di superlativo!

Se siete curiosi di conoscere un’ulteriore versione della piadina, cliccate qui!

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