Crostini al formaggio
Ricordate quei crostini sullo sfondo dell’immagine dei dulcia domestica?
Ebbene, trattasi di crostini al formaggio, molto graditi come antipasto (gustatio) accompagnati alle immancabili olive, uova e pesci o carne conditi con particolari salse. Chi di noi non prepara anche oggi qualche crostino quando imbandisce una gustosa cena per i propri invitati? Due sono le principali differenze tra noi e gli antichi Romani: il pane, di farro oppure grano, non era raffinato come il nostro e il formaggio non era quasi mai vaccino, in quanto la mucca era vista principalmente come forza-lavoro nei campi e le sue carni erano consumate quasi solo nel corso di cerimonie religiose. Si preferiva di gran lunga il formaggio di pecora o capra, che venne esportato ovunque: non a caso, il termine caseus (cacio), lo troviamo oggi nella lingua inglese (cheese), tedesca (kase), olandese (kaas) e spagnola (queso).
Vediamo subito come si preparano!
INGREDIENTI
Le dosi sono a occhio, in quanto dai “ricettari” latini non è possibile avere delle quantità precise. Considerate indicativamente una fetta di formaggio per una di pane (50 g a fetta)
- Pane (possibilmente integrale o con farina di farro)
- Formaggio pecorino poco stagionato
- Pinoli
- Erbe aromatiche (le più apprezzate erano menta, timo, organo, santoreggia, rosmarino e salvia anche se poco citate, raramente il basilico)
- Olio e aceto
PROCEDIMENTO
Tagliate grossolanamente il formaggio e pestatelo in un mortaio, o in una ciotola, assieme ai pinoli. Per facilitare la lavorazione ed ottenere una consistenza più cremosa aggiungete un poco di olio e di aceto e continuate a lavorare fino a che la crema diverrà omogenea e spalmabile. Tritate le erbe aromatiche (io ho usato timo, origano e menta fresche) e incorporatele al composto. Abbrustolite le fette di pane e spalmatele con la crema ottenuta. Facile no?!
Mantenete al fresco i crostini fino a qualche minuto prima di essere serviti, disponendoli su un piatto da portata ed accompagnandoli, eventualmente con qualche oliva (non denocciolata!) in salamoio o qualche uovo sodo tagliato a spicchi. A tavola, commensali!